La Compagnia della Viverna e' un'associazione di rievocazione storica medievale e di archeologia sperimentale che focalizza la propria attenzione principalmente sul periodo compreso tra il XII ed il XIII secolo, con particolare interesse verso gli avvenimenti che accaddero nella “Marca Trevigiana” nel suddetto periodo.
Le motivazioni che ci hanno portato a scegliere di rievocare questo periodo sono legate ai personaggi protagonisti della storia locale, agli avvenimenti di grandissima importanza che in quel periodo accaddero e alle innovazioni ed invenzioni di enorme interesse, sia dal punto di vista civile e militare, che fecero cambiare molti usi e costumi dell'epoca.

Nata a Treviso nel 2004, l'Associazione Culturale Compagnia Callis Maior si prefigge lo scopo dello “studio delle tecniche di combattimento storiche occidentali, tanto civili quanto militari, e la loro ricostruzione pratica anche a fine dimostrativo e di divulgazione culturale” ( art. 2.1 dello Statuto)
Dalla fondazione la Compagnia ha compiuto un lungo percorso nello studio delle arti marziali occidentali concentrandosi sulla tradizione schermistica italiana, senza tuttavia perdere di vista le altre importanti realtà europee, accompagnando la grande passione ad un approccio razionale. Nel corso degli anni la nostra pratica della scherma storica si è sviluppata attraverso l'approfondimento di antichi trattati tra i quali I33, Flos Duellatorum, Talhoffer, Ringeck e il confronto e lo studio con altre compagnie e accademie di scherma storica italiane e straniere.
Proprio in virtù della sperimentazione continua che ci contraddistingue, ogni membro della Callis Maior inizia con noi un percorso di crescita individuale che lo porterà ad apprendere e condividere le HEMA (Historical European Martial Arts) grazie ad un cammino che inizia collettivamente, sotto la guida dei combattenti più esperti, per poi continuare con l'inserimento in un gruppo di studio, per infine plasmare un proprio stile di combattimento. Seguendo la nostra visione delle HEMA, non poniamo limiti ai progressi e alle interpretazioni dei nostri allievi purché supportati da efficacia, universalità e filologicità.